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La processione dei fujenti

I riti religiosi che precedono la Settimana Santa di Pasqua sono carichi di misticismo e suggestione ma anche di folklore. Nel comune di Grumo Nevano, così come in altri territorio comuni napoletani, particolarmente sentiti sono i festeggiamenti dei devoti alla Madonna dell’Arco.


I riti religiosi che precedono la Settimana Santa di Pasqua sono carichi di misticismo e suggestione ma anche di folklore.
Nel comune di Grumo Nevano, così come in altri territorio comuni napoletani, particolarmente sentiti sono i festeggiamenti dei devoti alla Madonna dell’Arco.
Tali festeggiamenti avvengono ogni anno il lunedì dell’Angelo, il cosiddetto lunedì in Albis. In quell’occasione i fedeli devoti alla devozione della Madonna dell’Arco, vengono chiamati battenti o fujénti ed in segno di ringraziamento si recano a piedi al santuario il più delle volte addirittura a piedi nudi, e a partire da un certo punto del percorso, persino in ginocchio o a carponi, fino al quadro del santuario.

Un sacro rituale che nasce almeno cinque secoli fa e che richiama il primo miracolo della Madonna sanguinante in cui si racconta che un giocatore di pallamaglio, un antico gioco nato nel XII secolo nel Regno di Napoli, antenato degli sport anglosassoni del golf, cricket e croquet, furioso per aver non aver vinto, colpì l’immagine votiva che prese a sanguinare. L’uomo iniziò a correre e a saltellare senza potersi fermare e per punizione fu impiccato. Da qui, la tradizione vuole che i fujenti, vestiti di bianco e a piedi scalzi, nell’ultimo tratto della processione corrano freneticamente per espiare il peccato dell’empio giocatore. Un rito secolare che rivive ancora per le strade dell’antico comune di Grumo Nevano.